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MAXI-RISSA. I DIARI DELLA TRAPdi Alberto Piccinini e Giovanni Robertini (Nottetempo)

  • companygogol
  • 18 ore fa
  • Tempo di lettura: 1 min

martedì 10 giugno alle 19

La trap è sempre differente, marginale, eccessiva, anche adesso che occupa il centro della scena” con i brani di Sfera Ebbasta, Anna Pepe, Tony Effe e tanti altri trapper in cima a ogni classifica di streaming.

Non serve più spiegare che cosa sia e da dove venga questa musica. Anzi, la stessa trap è ampiamente in grado di spiegare il paese, come una specie di mitologia sotterranea e onnipresente. L’ossessione per la ricchezza, la paura della povertà, l’attrazione per il crimine e il potere, i conflitti di classe.


Queste storie di riscatto, tradimento, successo raccontano la realtà urbana contemporanea con una vitalità che manca al pop rassicurante e consolatorio.


Alberto Piccinini e Giovanni Robertini mostrano la natura spesso conflittuale e polarizzata del dibattito pubblico in cui la trap è immersa, tra ansie securitarie e panico morale sui famigerati maranza. Ma soprattutto Maxi-rissa ci porta dentro il mondo di Baby Gang, Simba La Rue, Paky – un “fumettone di case popolari, pistole, famiglie divise, piccoli criminali, spaccio, vendette, macchinoni e Rolex” –, offrendoci uno sguardo unico, provocatorio e finalmente empatico sulle disuguaglianze, l’identità delle seconde generazioni, il rapporto tra centro e periferie nell’Italia di oggi.


 
 
 
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