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IL BRUCIACADAVERI - giovedì 7 novembre

intervengono Stefano Sgambati Simona Calboli (Centro Ceco Milano)

Alessandro De Vito (traduttore)

Miraggi Edizioni

“Dopo cena il signor Kopfrkingl baciò la sua celeste e disse: «Vieni, ineffabile, prima di spogliarci, prepariamo la stanza da bagno.» Prese una sedia e andarono, la gatta li guardava. «Fa caldo qui,» disse il signor Kopfrkingl nel bagno e mise la sedia sotto il ventilatore, «Ho esagerato col riscaldamento. Accendi il ventilatore, cara.» Quando Lakmé salì sulla sedia, il signor Kopfrkingl le accarezzò il polpaccio, le gettò il cappio al collo e con un tenero sorriso le disse: «E se ti impiccassi, cara?» Lei gli sorrise dall’alto, forse non aveva capito bene le sue parole, anche lui sorrise, calciò via la sedia ed ecco fatto.”

La città è Praga, il periodo quello subito precedente alla Seconda Guerra Mondiale. Il nostro protagonista, invece, è il signor Kopfrkingl, dolce e accorto padre di famiglia, diligente impiegato al crematorio, un uomo dal sorriso sempre stampato in bocca. E, insieme, un essere dall’animo nero una marionetta per cui bene e male sono uguali, un modernissimo e paranoico angelo del male. Il ritmo del libro rispecchia la stessa intensità della storia, a cavallo tra grottesca ironia e una sardonica filosofia mortuaria.

Questa favola macabra, scritta nel 1967, per la prima volta in Italia fu pubblicata da Einaudi nel 1972 grazie ad Angelo Maria Ripellino. Pur essendo passati quasi cinquant’anni si conferma un affresco moderno, d’una contemporaneità sconcertante, in cui si indaga con lucido sguardo nei più profondi luoghi oscuri dell’io attraverso un protagonista outsider, tormentato, interiormente dissociato ma dalla maschera perfetta.

Ladislav Fuks è stato uno dei più noti e rappresentativi scrittori cechi del Novecento (Praga 1923 - 1994). La nuova traduzione è affidata ad Alessandro de Vito, mentre la postfazione al noto boemista Alessandro Catalano.

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